Martedì, il governo di destra finlandese ha presentato una nuova legge che permetterebbe alle guardie di frontiera di respingere i richiedenti asilo al confine, in risposta a un’ondata di migranti che, secondo Helsinki, è stata orchestrata dalla Russia.
Il primo ministro Petteri Orpo ha dichiarato ai giornalisti che sono necessari nuovi strumenti legali dopo l’arrivo, lo scorso autunno, di quasi 1.000 migranti senza visto lungo il confine orientale di 1.340 chilometri (830 miglia) con la Russia.
Helsinki ha attribuito l’aumento dei migranti a quella che definisce un’immigrazione strumentalizzata e orchestrata dalla Russia, un’accusa che il Cremlino ha negato.
Il paese nordico ha chiuso la frontiera con la Russia a metà dicembre dopo l’ondata di migranti, prorogando la chiusura più volte prima di annunciare ad aprile che il confine sarebbe rimasto chiuso a tempo indeterminato.
Orpo ha affermato che la proposta di legge mira a gestire l’immigrazione “strumentalizzata” e a “contrastare la pressione esercitata sulla Finlandia”.
Una restrizione alla “ricezione delle domande di protezione internazionale” potrebbe essere applicata in aree limitate lungo il confine finlandese per periodi fissi di massimo un mese, impedendo ai richiedenti asilo di entrare nel paese.
Secondo la proposta, in queste aree riservate, solo i richiedenti asilo con particolare bisogno di protezione, come bambini o persone con disabilità, potrebbero chiedere protezione.
La loro idoneità a presentare domanda dipenderà dalla valutazione del loro caso da parte delle guardie di frontiera.
Gli altri verrebbero espulsi “in primo luogo con ordine verbale, rafforzato con la forza se necessario”, ha dichiarato Sanna Palo, responsabile delle questioni legali presso il Dipartimento delle guardie di frontiera del Ministero degli Interni.