Corea del Nord: palloncini anti-Pyongyang contenenti chiavette USB

Park Sang-hak, disertore nordcoreano rifugiatosi al Sud e leader del gruppo di attivisti Fighters for a Free North Korea, ha reso noto di aver effettuato un lancio di palloncini contenenti materiale anti-regime e chiavette USB cariche di musica K-pop, la musica popolare della Corea del Sud, verso la Corea del Nord, segnando il primo evento di questo genere dopo l’annullamento da parte della Corte costituzionale della Corea del Sud di una legge che proibiva tali azioni.

Park Sang-hak ha annunciato lunedì tramite un comunicato stampa di aver distribuito 300.000 volantini che condannano la posizione del leader nordcoreano Kim Jong Un riguardo all’unificazione pacifica, accompagnati da 2.000 chiavette USB contenenti musica K-pop e altri generi sudcoreani.

“Abbiamo incluso brani di Jungkook e V dei BTS”, ha precisato Park in un’intervista con NK News.

L’attivista ha riferito di aver effettuato il lancio dei volantini venerdì, intorno alle 23, dall’isola di Ganghwa, situata al largo della costa occidentale e vicina al confine con la Corea del Nord.

La Repubblica Popolare Democratica di Corea ha manifestato ripetutamente la sua indignazione verso i lanci di palloncini, e i residenti delle zone di confine hanno precedentemente segnalato che tali azioni mettono a rischio la loro sicurezza, alimentando le tensioni intercoreane.

 

Un video del lancio di palloncini anti-RPDC da parte di Park Sang-hak con volantini e chiavette USB. Un poster su uno dei palloncini recita: “Kim Jong Un è il… traditore e il nemico di tutti i coreani” | FONTE Fighters for a Free North Korea(10 maggio 2024)

Nel 2020, la Corea del Nord ha demolito un ufficio di collegamento intercoreano in risposta al volantinaggio, mentre il governo progressista sudcireano di Moon Jae-in ha successivamente introdotto una legge vietando l’invio di volantini di propaganda oltre il confine, con sanzioni che potevano arrivare fino a 30 milioni di won o pene detentive fino a tre anni.

L’anno scorso la Corte costituzionale della Repubblica di Corea ha dichiarato tale legge, che era entrata in vigore nel marzo 2021, incostituzionale, giudicando che limitasse eccessivamente la libertà di espressione attraverso sanzioni sproporzionate.