Il mondo delle donne sarà uno dei grandi protagonisti della trentaseiesima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino. Quest’anno, sarà dedicato alla Vita Immaginaria, ovvero quella capacità di creare altri mondi e di farli incontrare, sperando perfino che qualcuno di essi possa diventare reale.
I numeri saranno, come sempre importanti: case editrici, scrittori, librai, bibliotecari, agenti, illustratori, traduttori e tantissimi lettori verranno ospitati nei 137 mila mq espositivi, con oltre 800 stand, 51 sale e 180 laboratori. Saranno presentanti quasi 2.000 eventi al Lingotto e oltre 500 sul territorio con il Salone Off.
Il Salone delle donne
Uno dei grandi temi di questa edizione sarà il mondo femminile. Lo spiega la Direttrice editoriale Annalena Benini: “In questa nuova parte del programma verrà raccontato il mondo in movimento attraverso la vita e le imprese di scrittrici, filosofe, poete, scienziate che continuano ogni giorno a cambiare la storia con la forza della voce e del talento”.
Sarà quindi un dialogo sul presente delle donne, che si svilupperà attraverso la riflessione sul femminismo, sulla violenza di genere e sul ruolo e sullo spazio delle donne nella società e nel mondo del lavoro. Si tratterà di uno sguardo incentrato sulla figura femminile contemporanea, senza però dimenticare le protagoniste del passato.
Femminismo e violenza di genere
Il primo sottotema discuterà del ruolo del femminismo ai nostri giorni e della violenza di genere, attraverso moltissimi incontri e presentazioni. Grande è l’attesa per Gino Cecchettin, che parlerà del libro “Cara Giulia, Quello che ho imparato da mia figlia”. Attraverso il racconto della perdita di una figlia per mano dell’ex fidanzato, Cecchettin pone un interrogativo sulle radici della cultura patriarcale della nostra società.
Donne e lavoro: “Non solo signorine”
Donne, lavoro e libertà è il secondo titolo dedicato al mondo femminile lavorativo. Ci sarà, tra le altre, Irene Soave a proporre una rivisitazione dello Statuto dei lavoratori del 1970 in “Lo statuto delle lavoratrici”, edito da Bompiani, in cui alcuni articoli sono riletti alla luce di quanto succede oggi alle donne nel mondo del lavoro.
Con uno sguardo al passato, è organizzata una mostra fotografica molto interessante dal titolo “Non solo Signorine. Donne al lavoro dagli anni Dieci agli anni Settanta del ’900” curata da Barbara Costa, responsabile dell’Archivio Storico Intesa Sanpaolo (da cui provengono le immagini) e da Annalena Benini. Saranno mostrate al pubblico tredici fotografie, a raccontare il mondo lavorativo femminile fra il primo decennio e gli anni Settanta del secolo scorso.
Dalle prime impiegate negli uffici pubblici o nelle banche per sostituire gli uomini al fronte durante la Prima guerra mondiale fino agli anni Cinquanta, le città si popolarono per la prima volta di telefoniste, dattilografe, segretarie alla ricerca, di una certa indipendenza economica. Non mancano alcune testimonianze fotografiche di mestieri ‘emergenti’, come benzinaie, ferroviere e persino una ‘meccanica’ ad affiancare mondine e lavandaie, sarte e infermiere.
Ricordati di noi
Ultimo sottotema, non meno importante degli altri, è “Ricordati di noi”. Si tratta di una celebrazione delle donne del passato. Attraverso numerosi incontri, discussioni e presentazioni, si ricorderanno Natalia Ginzburg, nei cinquant’anni dalla pubblicazione di Vita immaginaria, Marguerite Duras nel podcast di Rosella Postorino, Emily Dickinson e Virginia Woolf. Solo per citarne alcune.
Un ricordo special andrà a Michela Murgia nell’incontro “Ricordatemi come vi pare. La voce di una intellettuale appassionata” attraverso le parole di Maurizio De Giovanni, Alessandro Giammei, Valeria Parrella, Roberto Saviano, Chiara Tagliaferri e Chiara Valerio.