Dopo Coca Cola e Safilo, un’altra azienda scarica Chiara Ferragni: la Cartiere Pigna. Probabilmente questa non sarà l’ultima società che nei prossimi giorni deciderà di recedere dal contatto con l’imprenditrice. Ricordiamo che, dopo il caso del Pandoro Pink Christmas della Balocco, la prima società che si è chiamata fuori da ogni collaborazione con Chiara Ferragni è stata Safilo. Già nel mese di dicembre Safilo aveva annunciato lo stop della produzione e distribuzione di occhiali da sole e vista a marchio dell’inluencer.
Anche l’azienda statunitense Coca-Cola, che aveva pronti alcuni spot con la Ferragni da mandare in tivù a fine gennaio, ha fatto dietrofront e li ha bloccati.
La scelta di Cartiere Paolo Pigna
I maggiori quaotidiani naionali hanno riportato la decisione assunta da Cartiere Paolo Pigna. Pigna ha comunicato che la decisione è avvenuta “nel rispetto del proprio codice etico che esclude la collaborazione con soggetti sanzionati dalle autorità per aver assunto comportamenti non etici, corretti e rispettosi delle leggi”. La società ha rimosso anche la pagina “Chiara Ferragni Limited Edition” dal sito.
Chiara Ferragni contro Pigna
Come riportato da ilmessaggero.it, Fenice, la società che fa capo all’influencer e ne gestisce i marchi, “contesta la violazione di Pigna del contratto in essere”. La società aggiunge: “L’illegittimità della decisione di Pigna è aggravata dalla scelta dell’azienda di comunicare al pubblico la cessazione del rapporto prima ancora che a Fenice”.
Continuano le indagini e crollano le vendite
Gli effetti delle indagini si notano anche sui suoi negozi, mai stati così vuoti soprattutto durante il periodo di saldi. Restano ancora legate a Ferragni le aziende Tod’s, Calzedonia, Intimissimi, Velmar, Morellato, Nespresso e Arval Cosmetici.