L’anno scorso, la sentenza sul gigante immobiliare cinese Evergrande, il più indebitato al mondo, è stata rinviata più volte. Oggi, un tribunale di Hong Kong ha emesso l’ordine di liquidazione, poiché Evergrande non è riuscita a presentare un piano convincente per la ristrutturazione del suo debito nei confronti dei creditori internazionali. La società ha la possibilità di appellarsi, mentre il liquidatore provvisorio dovrebbe essere nominato durante un’udienza alle 14:30 di oggi.
L’annuncio della liquidazione ha provocato un crollo del 21% nelle azioni di Evergrande, portando alla sospensione delle negoziazioni. Tuttavia, la liquidazione non implica necessariamente un collasso immediato di Evergrande; Pechino potrebbe decidere di ignorare l’ordine per mantenere il costruttore a galla, assicurando che i cittadini che hanno acquistato proprietà da Evergrande ottengano ciò per cui hanno pagato.
Evergrande, con oltre 300 miliardi di dollari di passività, è andata in default sulle obbligazioni in dollari alla fine del 2021, causando una crisi nel settore immobiliare cinese e contribuendo al rallentamento dell’economia mondiale. Nonostante un tentativo di ristrutturazione del debito offshore, il processo è stato infruttuoso.
La liquidazione sarà un processo lungo e complicato, con impatti minimi sulle attività a breve termine. Potrebbero passare mesi o addirittura anni prima che il liquidatore assuma il controllo delle filiali in Cina continentale. Questo provvedimento consente al liquidatore di tentare di assumere il controllo degli asset al di fuori della Cina, ma le implicazioni pratiche nella Cina continentale restano incerte.
Nonostante Evergrande abbia la stragrande maggioranza dei debiti nei confronti dei creditori della Cina continentale, i creditori stranieri possono rivolgersi ai tribunali al di fuori della Cina. L’istanza di liquidazione è stata presentata nel 2022 da Top Shine Global, un creditore offshore, affermando che Evergrande non aveva onorato crediti per 863 milioni di dollari di Hong Kong. Le trattative tra il gruppo dirigente di Evergrande e i creditori si sono arenate lo scorso settembre, complicando ulteriormente la situazione.