Il 26 dicembre scorso, in occasione del trentatreesimo anniversario della fondazione di Suning.com, Zhang Jindong, presidente di Suning Holdings Group (società che detiene il controllo dell’Inter) ha inviato un messaggio di auguri (riportato in calce al presente articolo) ai dipendenti del gruppo. Come avvenuto in altre analoghe comunicazioni, il fondatore del gruppo di Nanchino (tra i maggiori azionisti in Suning.com) ha fatto il punto della situazione, indicando le linee guida da seguire nell’immediato futuro.
Il quadro che si evince dal messaggio in questione è quello di un gruppo che presenta ancora delle evidenti fragilità ma che intende risollevarsi dai problemi che tuttora lo stanno attanagliando (specialmente in conseguenza del periodo “covid”). A tal proposito è opportuno ricordare che, nonostante i progressi del fatturato ed il forte sostegno dei governi provinciali di Jiangsu e municipale di Nanchino, le perdite in questi ultimi anni sono state comunque importanti.
Come riportato da Calcio&Finanza in un articolo del 25/07/2023, per quanto riguarda i dati della società, “la perdita prevista per il primo semestre del 2023 sarà compresa tra 1,5 e 2 miliardi di yuan, ovverosia tra 190 e 250 milioni di euro, con un EBITDA tra 800 milioni e 1 miliardi di yuan (100-120 milioni di euro). Nel primo semestre del 2022, Suning.com aveva fatto registrare una perdita pari a 2,9 miliardi, mentre la perdita netta rettificata era stata di 2,7 miliardi di yuan (385 milioni di euro). Nell’intero esercizio 2022, la perdita netta di Suning.com era invece stata pari a 16,22 miliardi di yuan (circa 2,1 miliardi di euro), inferiore alla perdita netta di 43,265 miliardi di yuan (circa 5,5 miliardi di euro) del 2021”.
Inoltre, stando a quanto rivelato nell’ottobre scorso dal sito cinese Caixin, Citic Trust e China Huarong Asset Management, (sostenute dal governo) investiranno circa 650 milioni di euro nel gruppo di Nanchino nell’arco di un decennio.Ritornando al contenuto del messaggio, va evidenziato come anche stavolta Zhang Jindong abbia rimarcato la necessità del gruppo di concentrarsi su ciò che sa fare meglio, ovvero la vendita degli elettrodomestici (in linea con quanto già da egli dichiarato fin dal febbraio 2021) cercando di incrementare i ricavi ed al contempo riducendo il più possibile i costi. Ad avviso di chi scrive, in ottica “Inter” questo messaggio può essere interpretato come una conferma del disinteresse di Suning verso il mondo del calcio.
Interessante anche un passaggio nel quale il presidente di Suning Holdings Group, pur cercando di infondere fiducia e sicurezza ai suoi dipendenti, li rende edotti delle incertezze e delle difficoltà cui andrà incontro il gruppo anche l’anno venturo ed in particolare nella prossima primavera (ovvero proprio il periodo in cui scadrà il prestito di Oaktree). In conclusione, dal contenuto di tale messaggio non si intravedono spiragli di una modifica della linea seguita da Suning già da inizio 2021. Essa, peraltro, risente obbligatoriamente delle direttive del governo cinese; direttive che, com’è noto, vietano investimenti in settori ritenuti non strategici (come lo sport). Se ciò induce fondatamente a pensare che Suning non ripagherà il debito contratto nei confronti di Oaktree, va però sottolineato come le difficoltà del gruppo di Nanchino non avranno tuttavia alcuna influenza sul futuro del club nerazzurro. In tal senso, nonostante i dubbi sollevati di recente da talune testate giornalistiche sulla capacità della società di Viale della Liberazione di far fronte ai propri debiti, non va dimenticato che, essendo le azioni del club meneghino in pegno al fondo Oaktree, quest’ultimo non permetterà che l’asset ottenuto in garanzia a fronte dell’investimento della somma di 275 milioni di euro (tale può comunque definirsi il prestito erogato a Suning nel maggio 2021) possa andare in default.
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