Inter: le tre parole di Marotta che ridisegnano il futuro societario del club

Era il 25 ottobre 2023 quando il presidente dell’Inter, Steven Zhang, nel messaggio indirizzato ai soci del club nerazzurro nel corso dell’assemblea degli azionisti convocata per l’approvazione del bilancio relativo all’esercizio finanziario 2022-2023, dichiarava con grande enfasi che quanto realizzato fino a quel momento doveva considerarsi solo il punto di partenza e soprattutto che egli sarebbe rimasto alla guida del club ancora a lungo.

Tuttavia, è noto (anche perché apertamente dichiarato dallo stesso numero uno della società meneghina) che l’unico modo mediante il quale il giovane Presidente avrebbe potuto tenersi l’Inter sarebbe stato quello di tentare la strada del rifinanziamento con il fondo americano Oaktree, oppure trovare altri fondi disposti a concedere a Suning la somma necessaria per poter andare avanti almeno per un altro tot di tempo.

Abbiamo già più volte sottolineato in precedenti articoli le molteplici difficoltà che questa soluzione reca con sé dal punto di vista economico/finanziario, ma adesso la certificazione della sua più che improbabile attuazione ci viene addirittura fornita dallo stesso A.D. del club di Viale della Liberazione, Beppe Marotta. Intervistato da “cronache di spogliatoio” il 4 dicembre scorso, il già menzionato, alla domanda se Steven Zhang rimarrà o meno alla guida dell’Inter ha così risposto: “speriamo che rimanga”. Trattasi di una dichiarazione davvero sorprendente in quanto sarebbe stato più che lecito attendersi che detto dirigente (molto vicino al Presidente) avesse confermato le parole dette dal suo datore di lavoro poco più di un mese fa e quindi avesse ribadito la lunga permanenza del rampollo di casa Zhang.

Ed invece così non è stato. Come si può agevolmente constatare, la risposta data da Marotta non soltanto stride fortemente con quella rilasciata dal Presidente del club ma va a scardinare dalle fondamenta la certezza, che aveva tentato di infondere Zhang ad azionisti e tifosi, circa la sua futura permanenza (e quella di Suning), instillando fortissimi dubbi a tal proposito. Inoltre, come sopra anticipato, logica conseguenza di tale esternazione dell’A.D. interista, è quella che vede la via del “rifinanziamento” non aver ancora sortito (come era logico d’altronde attendersi) alcun effetto (altrimenti la risposta del suddetto manager sarebbe stata di tenore assai diverso).

Ma non finisce qui! Ed infatti un’ulteriore, importante, implicazione deducibile dalla dichiarazione dell’A.D. interista concerne proprio il recente rinnovo del contratto che legherà quest’ultimo all’Inter fino al 30 giugno 2027. Va a tal proposito opportunamente ricordato che, con la scadenza contrattuale già fissata al 30 giugno 2025, non vi era alcuna ragione di urgenza per procedere a codesto rinnovo (che avverrà, giova precisare, anche per gli altri dirigenti dell’area sportiva, Ausilio e Baccin).

Orbene, come giustificare questo “prematuro” rinnovo, se, per come dichiarato da Marotta, non è ancora assolutamente certo che Steven Zhang resti al timone del sodalizio nerazzurro, regnando quindi tuttora forte incertezza sulla proprietà del club? Per rispondere a tale domanda possiamo far leva su un dato pacifico, ossia che l’A.D. interista non avrebbe mai potuto accettare di proseguire il proprio percorso in un club senza un chiaro progetto e soprattutto senza certezze sulla proprietà al 21/5/24 (giorno successivo alla scadenza del prestito concesso da Oaktree a Suning). Proprio tale considerazione ci induce a ritenere come in realtà non regni alcuna incertezza sul futuro della società meneghina.

Se così è, appare allora evidente che qualcosa debba già essere avvenuto nell’ottica del futuro assetto societario del club milanese, altrimenti un prestigioso manager del calibro di Marotta non avrebbe mai firmato un rinnovo di tale portata temporale a scatola chiusa. Su cosa sia successo a livello societario lo scopriremo probabilmente tra non molto, ma per chi scrive, nonostante le varie voci che stanno impazzando in questo momento su sauditi e qatarioti (asseritamente pronti a rilevare il club nerazzurro), in assenza di dati oggettivi riguardanti tali presunte trattative, l’ipotesi di un accordo con Oaktree per un “bonario” passaggio anticipato di “consegne” rimane la soluzione al momento più plausibile.

Non resta comunque che attendere per vedere cosa accadrà, ma una cosa è ormai certa: coniugando questa risposta di appena tre parole di Beppe Marotta (“speriamo che rimanga”) non adeguatamente valorizzata dai media e dalle testate giornalistiche (chissà come mai è passata totalmente sotto traccia) con il suo “prematuro” rinnovo contrattuale, si può trarre una conclusione di una portata davvero dirompente, ovvero che mai come  adesso potrà più negarsi che per la famiglia Zhang (nonostante il notevole impegno economico fin qui profuso – di cui è doveroso dare atto – e la sua ammirevole volontà di continuare a stare in sella) il tempo all’Inter sembra davvero essere agli sgoccioli, anche perché, in ogni caso, il tempo occorrente per il “rifinanziamento” è probabilmente già spirato.

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