Vogliamo parlarvi dell’8 marzo in modo diverso, attraverso l’impegno di una organizzazione come SOS Villaggi dei Bambini, che si occupa di minori ma, laddove è possibile, anche delle loro madri.
La testimonianza di Lucia
I motivi per cui un bambino potrebbe ritrovarsi solo, senza le cure genitoriali, possono essere molti. Certo il primo è l’inadeguatezza dei genitori nel rispondere ai bisogni quotidiani dei propri figli. Ma tra le motivazioni ci può essere anche la perdita da parte di unbambino di uno o entrambi i genitori.
Come nel caso di Lucia. La sua storia, quella di una bambina felice, si spezza improvvisamente all’età di 8 anni, quando la madre muore. “Tutto il mio mondo crolla, dobbiamo trasferirci altrove perché mio padre, con un lavoro precario, non riesce a prendersi cura di 3 bambini. Lasciamo la nostra casa, i nostri cuscini nei quali era ancora impresso l’odore della mamma, per un luogo sconosciuto, ancora senza odore né nome… Un luogo che poi abbiamo imparato ad amare come casa nostra: il Villaggio SOS, la nostra seconda famiglia”. Un punto dal quale ripartire verso un nuovo inizio.
Insieme ai fratelli, nel Villaggio Lucia può mantenere il legame anche con il papà, che resta presente. Prosegue Lucia: “In questo ambiente così accogliente, io e i miei fratelli siamo rimasti uniti, cosa importantissima; credo sia stata la mia ancora di salvezza. Un pezzo importante della nostra vita andata in frantumi era rimasto intatto, da lì si poteva ricominciare!”.
Pensare ai bambini significa pensare anche alle loro madri
Come sottolinea Lucia, un punto essenziale della missione di SOS Villaggi dei Bambini è quella di prendersi cura di ogni singolo bambino per aiutarlo a diventare un adulto, mettendolo in grado di compiere le scelte giuste e di trovare così il proprio posto nel mondo: “Grazie a SOS Villaggi dei Bambini, ho avuto la possibilità di essere un’adulta e soprattutto una madre serena, priva di quella rabbia che un destino avverso può provocare. Il Villaggio SOS ha amorevolmente trasformato la mia “mancanza” in straordinaria ricchezza”.
Perché pensare ai bambini non può prescindere dal pensare anche, dove possibile, a uno dei loro pilastri affettivi: le mamme. L’Organizzazione, infatti, offre sostegno anche alle donne che – a causa di maltrattamenti, abusi e violenze, dipendenze – rischiano di essere separate dai propri figli. Sono le donne sostenute dal progetto Mamma e Bambino, che mira a evitare ai più piccoli la separazione traumatica dalla figura genitoriale per loro più importante.
La storia di Teresa e il progetto “Mamma e Bambino”
In Italia, i bambini e ragazzi privi di cure familiari sono quasi 27.000. Quelli in carico ai servizi sociali perché vittime di maltrattamento sono più di 91.200. “Io ero una ragazza molto arrabbiata, arrivavo a tirare pugni contro il muro” racconta Teresa, una ragazza cresciuta in un Villaggio SOS. “Ti fai tante domande: perché io? Cosa ho fatto di male? Queste domande crescendo non hanno più senso. Nel Villaggio SOS trovi l’affetto, la serenità, chi si dedica a te nel fare i compiti, nell’ascoltarti, nell’accompagnarti a fare sport”.
Quella di Teresa (la cui immagine illustra l’articolo, N.d.r.) è una delle ventuno storie contenute nel libro “In questo mondo storto”, curato dal Comitato Scientifico dell’organizzazione. Il volume, edito da Il Mulino, è da dicembre nelle librerie e nei bookstore online. “Non sempre da una brutta esperienza nasce qualcosa di negativo”, commenta ancora Teresa “Io ho lavorato su me stessa e oggi guardo al mio futuro con fiducia. Il mio sogno è quello di laurearmi in Scienze della Formazione per poter insegnare e stare con i bambini”.
Per sostenere e mettere al centro il ruolo di donna e di madre, come detto, è nato anche il progetto Mamma e Bambino, che si concretizza all’interno dei Villaggi SOS in Italia e nel Programma di affido familiare interculturale di Torino e prevede numerose attività per il rafforzamento delle capacità genitoriali, dal supporto psicoterapeutico alla mediazione familiare, dal sostegno al ruolo genitoriale ai percorsi di formazione, lavoro e autonomia abitativa. La rete di Case Mamma con bambino gestita dall’organizzazione, nel 2018 ha dato accoglienza a 66 donne e 99 bambini.
SOS Villaggi dei Bambini agisce attraverso 6 Villaggi SOS – a Trento, Ostuni (Brindisi), Vicenza, Roma, Saronno (Varese), Mantova – un Programma di affido familiare interculturale a Torino e un Programma di sostegno psico-sociale per Minori Stranieri Non Accompagnati in Calabria.